Per complicare la vita di chi coltiva uno zafferaneto esistono diverse malattie che possono colpire la pianta di crocus sativus, la più famosa è il fusarium.

Nella maggior parte dei casi i patogeni vanno a danneggiare i bulbi in maniera irreversibile ed è per questo molto importante tenerle sotto controllo e fare in modo che la coltivazione resti in salute.

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Pianta di zafferano evidentemente malata (fusariosi)

Scopriamo quindi come si riconoscono i sintomi delle varie patologie e come far fronte alle avversità con metodi biologici, dalla prevenzione alla concia dei cormi.

Quali malattie possono colpire lo zafferano

Le malattie dello zafferano, come per altre piante, possono essere di tre origini:

  • Spore fungine (malattie crittogame).
  • Batteri (batteriosi)
  • Virus (virosi).

A impensierire il crocus sativus sono soprattutto i funghi, in seconda battuta i batteri.

Fusariosi (fusarium oxysporum)

Il maggior problema dello zafferaneto è in genere il fungo fusarium, che aggredisce il bulbo nel terreno portandolo a marciume.

Quando una pianta è colpita da fusariosi emette spate che mantengono la membrana bianca e crescono in modo anomalo, come “zanne bianche” ricurve o storte, senza emettere foglie. Il bulbo sottoterra marcisce.

Il fusarium si avvantaggia di umidità e temperature moderate, per questo si propaga particolarmente nello zafferaneto a settembre e ottobre.

corso sullo zafferano
riconoscere fusarium
La spata non si apre: sospetto fusarium.

Mal vinato (rhizoctonia violacea)

Altro fungo molto dannoso per lo zafferano è la rhizoctonia.

Possiamo notare sintomi di mal vinato sulle foglie, che vediamo assumere un colore biancastro. In questo caso espiantando vedremo il bulbo con marciumi che vanno dal violaceo al giallo.

Marciume carbonioso (macrophomina phaseolina)

Questa malattia fungina rende i cormi colpiti svuotati, con un interno nero e polveroso, che come suggerisce il nome assomiglia a carbone. La polvere che genera si compone degli sclerozi patogeni ed è quindi infetta: facciamo attenzione a non propagare la malattia. Questo richiede particolare attenzione in fase di stoccaggio.

Il marciume carbonioso è evidente all’espianto dei cormi, guardando la pianta esternamente si nota ingiallimento fogliare.

Marciume secco del bulbo (penicillium corymbiferum)

Altra problematica di origine fungina, il marciume del bulbo in questo caso non è molle come nel fusarium o polveroso come nel marciume carbonioso, ma si presenta secco e con screpolature accompagnate da muffa.

Si diffonde in particolare in fase di stoccaggio.

In campo si nota solo un ingiallimento fogliare, come per il marciume carbonioso-

Carie dello zafferano (phoma crocophila)

La carie dello zafferano è una malattia crittogama che colpisce in condizioni temperature alte e piovosità. Per questo è attiva particolarmente tra aprile e maggio.

Nel bulbo i sintomi sono molto simili al marciume carbonioso, anche se è una malattia meno rapida nel degenerare e si può trovare il bulbo solo intaccato.

Burkholderia gladioli

Finora abbiamo parlato di malattie di origine fungina, il burkholderia gladioli invece è un batterio.

Si riconosce osservando le spate: i getti si presentano marroncini, faticano ad aprirsi. Si possono verificare chiazze marroni sulle foglie, che le indeboliscono fino a farle spezzare. Il getto colpito arriva a staccarsi dal bulbo appena si tira.

La buona notizia rispetto a questa malattia è che sembra intaccare più i getti che i bulbi. Non ho sufficiente esperienza per dare certezze, ma a quanto ho letto i cormi nel terreno possono salvarsi.

Il burkholderia gladioli viene arrestato dal freddo, per cui risulta particolarmente nocivo in annate dall’autunno mite.

Cause delle malattie del crocus sativus

Abbiamo detto che gli agenti patogeni che colpiscono lo zafferano sono in prevalenza funghi e batteri.

Questi microrganismi proliferano quando trovano le giuste condizioni, che generalmente sono temperature moderate e umidità. Per questo le avversità dello zafferano, come quelle di molte altre attività agricole, sono fortemente legate alla situazione climatica: ristagni di acqua nel terreno, in particolare associati a un clima mite, sono la principale causa di problemi.

La parte di pianta che viene principalmente aggredita è il bulbo. Infatti si trova nel terreno, dove si concentra umidità e presenza di microrganismi, tra cui i già citati batteri e spore patogene. In ogni suolo è normale che vi siano funghi e batteri di molti tipi, alcuni molto utili, se non indispensabili per i vari processi chimici che consentono la vita alle piante.

Tuttavia alcuni di questi organismi possono aggredire e anche distruggere i nostri cormi, quando la loro presenza sia importante e le condizioni del bulbo e dell’ambiente siano favorevoli alla malattia.

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Marciume del bulbo

Riconoscere le malattie

Non voglio banalizzare la questione, ma francamente coltivando zafferano saper riconoscere il tipo di patogeno non è sempre importante.

La cosa fondamentale è saper identificare che una pianta è malata.

In una coltivazione biologica di zafferano non sono molti gli strumenti disponibili per difendere le piante, che non possono praticamente mai essere guarite. Gli accorgimenti preventivi e di contrasto da mettere in atto, come vedremo, sono sostanzialmente gli stessi per le varie malattie.

Sicuramente col tempo vale la pena osservare e provare a indagare meglio le cause, anche facendosi seguire da un laboratorio di analisi in grado di identificare con certezza il patogeno. Per chi coltiva in piccola scala può bastare saper individuare tempestivamente la presenza di malattie fungine.

Per capire se una pianta di zafferano è malata dobbiamo osservare eventuali anomalie nei getti e nelle foglie.

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I getti di piante colpite da fusarium si notano da lontano

Cosa si può fare

Per curare le malattie dello zafferano non si può fare molto.

Quando il bulbo è compromesso da un patogeno l’unica cosa da fare è quasi sempre eliminarlo tempestivamente, togliendolo dal campo in modo che non possa contagiare altre piante vicine.

Questo vale sicuramente per tutte le malattie fungine (fusarium, carie, mal vinato, marciume carbonioso,…)

Proprio perché non ci sono cure efficaci, per contrastare la avversità nello zafferaneto biologico la cosa fondamentale è agire in ottica di prevenzione.

Tecniche preventive

La prima prevenzione delle malattie è una buona lavorazione del terreno, che deve presentarsi sciolto e drenante per non formare pericolosi ristagni.

In sostanza sono quattro le buone pratiche chiave nella preparazione dello zafferaneto:

  • Terreno drenante: evitare ristagni.
  • Rotazione colturale: non piantare zafferano dove è stato coltivato negli ultimi 7-8 anni, non prolungare eccessivamente la durata del ciclo di coltivazione se scegliamo un’impostazione poliennale.
  • Concimazioni equilibrate: gli eccessi di azoto indeboliscono le difese della pianta.
  • In terreni pesanti fare un impianto a porche rialzate per facilitare lo sgrondo dell’acqua in eccesso.

Altre importantissime accortezze sono relative ai bulbi:

  • Acquistare bulbi da fornitori affidabili e competenti. (qualche riferimento posso darvelo qui)
  • Non mischiare lotti di bulbi di diversa provenienza, per evitare che eventuali patologie si spargano in tutto il campo.
  • Stoccare i bulbi in luogo idoneo e asciutto.
  • Non piantare cormi danneggiati. In particolare da evitare la raccolta dei bulbi con una cavapatate modificata o altra meccanizzazione del genere.
  • Eventualmente effettuare una concia dei cormi con ossicloruro di rame.

Durante la coltivazione invece ecco cosa possiamo fare contro le malattie:

  • Controllare lo zafferaneto regolarmente per identificare eventuali piante malate, che andranno eliminate tempestivamente per evitare contagi.
  • Evitare eccessi di erbe infestanti in periodi primaverili e autunnali, che trattengano umidità in corrispondenza della pianta.
  • Arieggiare il suolo con sarchiature frequenti.
  • Evitare pacciamature non traspiranti.
  • Eventualmente distribuire macerati di equiseto che rafforzano le difese naturali delle piante.
  • Se si identificano piante malate fare attenzione a non veicolare i patogeni tramite attrezzi.

Trattamenti fungicidi e coltivazione biologica

In uno zafferaneto biologico i prodotti fungicidi consentiti sono limitati.

L’unica forma di trattamento tradizionale che può avere senso impiegare è la concia dei bulbi, da eseguire con un breve bagno in soluzione di acqua e rame, si può impiegare ossicloruro di rame.

In caso di malattia possiamo valutare l’impiego di funghi antagonisti (in genere si usa il Trichoderma per ostacolare il fusarium) come contrasto ai funghi patogeni. Questa è una tecnica costosa e complessa, ma può risultare efficace nel bloccare la diffusione della malattia.

Esiste anche un batterio con azione anti fusariosi: Bacillus Velenzensis, si possono trovare in commercio prodotti a base di questo microrganismo utile.

Approfondimenti utili:

  • COLTIVARE ZAFFERANO. Il videocorso su come coltivare uno zafferaneto professionale con Dario Galli e Guido Borsani.

Quali sono le malattie più frequenti?

Tra le avversità patogene più comuni che colpiscono lo zafferano citiamo il fusarium, il marciume carbonioso del bulbo, la carie che abbiamo approfondito nel post.

Come si evitano le malattie?

La prima e più importante prevenzione è lavorare bene il terreno. Si possono fare poi trattamenti corroboranti oppure come spiegato nell’articolo effettuare la concia dei bulbi.

Articolo di Matteo Cereda

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Questo articolo ha 3 commenti

  1. Alessandra

    Grazie mille, finora tutto ok sia raccolto che getti ❤️

  2. Vincenzo

    Molto interessante, specialmente i consigli di come trattare i bulbi malati.

  3. Fausto Baldelli

    Molto istruttivo, non conoscevo questi approfondimenti Grazie mille.

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